I friburghesi sono talmente appassionati di vocalizzi che in questo Cantone si conta quasi un cantante «organizzato» su 35 abitanti. Cori religiosi e cori profani, misti o no, cori di giovani e meno giovani, con finalità professionali o ricreative: la «Fédération fribourgeoise des Chorales» riunisce quasi 7200 cantanti attivi in 234 gruppi distinti, senza contare le formazioni costituite attorno a progetti specifici e gli ensemble informali che praticano il canto al di fuori delle strutture associative.
Questa densità eccezionale è dovuta a una tradizione secolare saldamente ancorata alla storia della regione. Se il movimento corale si è sviluppato in tutti i Cantoni cattolici, è in effetti a Friburgo, in una società rurale inquadrata dal clero, dove ha trovato il terreno più fertile. Creato parallelamente, questo movimento corale si è comunque sviluppato indipendentemente dal contesto religioso e talvolta come reazione a quest'ultimo. La figura dell'abate Joseph Bovet (1879-1951), una specie di Guisan friburghese, permise invece di riunire i differenti suoni di campana del Cantone, e il suo carisma regnò per molto tempo sulla vita corale di tutta la regione. Nel Novecento si è assistito alla diversificazione dei repertori e all'allargamento delle zone di reclutamento, con un conseguente allontanamento dalla tradizione caratteristica della cultura parrocchiale, dove si cantava soprattutto insieme al proprio villaggio, all'ombra del campanile e al ritmo della vita locale.