Tradizione nomade degli jenisch e dei Sinti svizzeri

La vita nomade è una caratteristica fondamentale dell’identità degli Jenisch e dei Sinti in Svizzera, anche se oggi molte famiglie nomadi sono diventate sedentarie. Nei mesi estivi molti clan sono in viaggio e vivono e lavorano nelle loro roulotte. Questo essere «in viaggio» è scandito dalla convivialità e dalla musica. I musicisti girovaghi Jenisch di un tempo, che accompagnavano le feste da ballo nei Grigioni, hanno avuto un influsso decisivo sulla musica popolare svizzera a partire dall’Ottocento.

Lo jenisch è una lingua prevalentemente parlata e non scritta, che conosce forme espressive e comunicative tanto più vive e variate. I Sinti per comunicare all’interno della loro comunità usano invece una variante locale del romanès. I legami familiari sono molto stretti e la coesione sia nella vita quotidiana negli spazi di transito sia nell’esercizio di un commercio sono molto importanti per garantire il perpetuarsi della vita nomade.

Il pellegrinaggio alla Madonna nera di Einsiedeln, considerata la «madre degli zingari», rappresenta il momento saliente dell’anno religioso dei nomadi. Una festa più profana è invece la Fecker-Chilbi, una fiera che, oltre a offrire un’opportunità di dialogo con questa minoranza nazionale riconosciuta, è anche un luogo privilegiato per fare politica.


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Pubblicazioni

Dazzi/Galle/Kaufmann/Meier: Puur und Kessler. Sesshafte und Fahrende in Graubünden. Ed. Institut für Kulturforschung Graubünden. Baden. 2008. S. 27

Galle/Meier: Von Menschen und Akten. Die Aktion „Kinder der Landstrasse“ der Stiftung Pro Juventute. Zürich. 2009

Thomas Huonker: Fahrendes Volk – verfolgt und verfemt. Jenische Lebensläufe. Ed. Radgenossenschaft der Landstrasse. Zürich. 2008

Meier/Wolfensberger: „Eine Heimat und doch keine“. Heimatlose und Nicht-Sesshafte in der Schweiz (16.-19.Jahrhundert). Zürich. 1998

Sebastian Brant: „Das Narrenschiff, 1494 Ed. von Johann Bergmann von Olpe, Basel 1497; Wortliste mit jenischen Begriffen im „Liber vagatorum“, 1510

Minelli/Bürgisser: Kleine Freiheit: Jenische in der Schweiz. Zürich. 2015

Thomas Huonker: „Alle sind auseinander gerissen worden. Keines weiss, wo das andere ist. Ein jenisches „Niemandskind“ unter Vormundschaft des Seraphischen Liebeswerks Solothurn.“ In: Österreichische Zeitschrift für Geschichtswissenschaften. 2014

Radgenossenschaft der Landstrasse: Jenische Kultur. Ein unbekannter Reichtum. Ed. Radgenossenschaft der Landstrasse, Zürich. 2017.

Sara Galle (2016), Das «Hilfswerk für die Kinder der Landstrasse» der Stiftung Pro Juventute im Kontext der schweizerischen Jugendfürsorge, Zürich.

Sara Galle / Flavia Grossmann / Mirjam Häsler Kristmann (2019), Administrative Versorgungen im Kanton Schwyz: Behördenentscheide und Schutzaufsichten nach der Anstaltsentlassung. In: Mitteilungen des Historisches Vereins des Kantons Schwyz (MHVS), Band 11. Schwyz: Staatsarchiv des Kantons Schwyz. S. 139–157.

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