Dalla fine del Medioevo le «métairies» sono il pilastro dell’economia alpestre nell’Arco giurassiano, in particolare lungo la catena montuosa dello Chasseral. Ai giorni nostri queste fattorie di montagna sono diventate alpeggi per il bestiame che propongono una ristorazione legata al territorio.
Apparsa per la prima volta nel Settecento sul territorio dell’attuale Svizzera, la «métairie» deriva dalla parola francese «métayage», ossia mezzadria, un’antica forma di contratto nel quale il proprietario e il coltivatore (mezzadro) dividono a metà le spese di gestione e i raccolti del podere. Oggi, lo Chasseral e le alture del Cantone di Neuchâtel contano quasi 70 «métairies», abitate nel periodo estivo o tutto l’anno, per lo più di proprietà di comuni, patriziati, agricoltori e associazioni di allevatori. Oltre all’attività agricola, molte di queste fattorie sono anche ristoranti di montagna per chi pratica escursionismo.
L’istituzione delle «métairies» ha permesso di sfruttare al meglio le risorse naturali della montagna, dando un contributo decisivo allo sviluppo economico di una regione poco accessibile e con un clima difficile. Un po’ alla volta le «métairies» hanno modellato il paesaggio delle cime dell’Arco giurassiano, con i loro pascoli boscosi e i muretti a secco, contribuendo a tramandare tradizioni ancora molto vive.