Per molti basilesi il tamburo è un simbolo identitario. Non a caso la città conta più di mille tamburini formati. La padronanza dello strumento richiede anni e anni di esercizio. Scuole perlopiù gestite dalle associazioni carnevalesche tramandano le leggi non scritte di una tecnica di fraseggio dagli esiti sovente accostati allo swing del jazz. Negli anni 1920 il dottor Fritz Berger, per i suoi concittadini ul dutúr Tambúr, sviluppò un sistema di notazione che diede fama internazionale al tamburo basilese. Il successo dell’arte del tamburo renana si spiega con il suo profondo radicamento in ampi strati della popolazione. Fin dal Medioevo, infatti, a Basilea quest’arte non è prerogativa del mondo militare ma è stata costantemente affinata per molteplici scopi. Ancora oggi, a Basilea si suona il tamburo nelle più diverse occasioni: a carnevale, il giorno del « Vogel Gryff », per festività cittadine o eventi privati. E in tutta la Svizzera il rullo dei tamburi e il suono dei pifferi riecheggiano la tradizione basilese.
Descrizione dettagliata
Basler Trommeln (PDF, 424 kB, 31.05.2018)Ausführliche Beschreibung
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Pubblicazioni
Edith Habraken: «Doublés mien grällele». Auf den Spuren des Basler Trommelns. Basel, 2016
Brigitte Bachmann-Geiser: Trommeltänze in Basel und im Kanton Schwyz. Volksbräuche als Bewahrer alter Traditionen. In: Musik im Brauch der Alpenländer. Bausteine für eine musikalische Brauchforschung. Ed. Thomas Nussbaumer und Josef Sulz. Salzburg, 2001, p. 143-155
Fritz Robert Berger: Das Basler Trommeln. Nebst vollständigem Lehrgang und einer Sammlung aller Basler Trommelmärsche. Basel, 1928
Georg Duthaler: Trommeln und Pfeifen in Basel. Basel, 1985
Urs Ramseyer: Wege zur Trommelkunst. In: Eugen A. Meier, Basler Fasnachtskomitee (Ed.): Die Basler Fasnacht. Geschichte und Gegenwart einer lebendigen Tradition. Basel, 1985
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