I tamburini basilesi

Per molti basilesi il tamburo è un simbolo identitario. Non a caso la città conta più di mille tamburini formati. La padronanza dello strumento richiede anni e anni di esercizio. Scuole perlopiù gestite dalle associazioni carnevalesche tramandano le leggi non scritte di una tecnica di fraseggio dagli esiti sovente accostati allo swing del jazz. Negli anni 1920 il dottor Fritz Berger, per i suoi concittadini ul dutúr Tambúr, sviluppò un sistema di notazione che diede fama internazionale al tamburo basilese. Il successo dell’arte del tamburo renana si spiega con il suo profondo radicamento in ampi strati della popolazione. Fin dal Medioevo, infatti, a Basilea quest’arte non è prerogativa del mondo militare ma è stata costantemente affinata per molteplici scopi. Ancora oggi, a Basilea si suona il tamburo nelle più diverse occasioni: a carnevale, il giorno del « Vogel Gryff », per festività cittadine o eventi privati. E in tutta la Svizzera il rullo dei tamburi e il suono dei pifferi riecheggiano la tradizione basilese.


Descrizione dettagliata

Basler Trommeln (PDF, 424 kB, 31.05.2018)Ausführliche Beschreibung


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